Il tarlo (Anobium punctatum) appartiene alla classe degli insetti, e precisamente all’ordine dei coleotteri polifagi, così denominati per l’abitudine di nutrirsi con il legno. Presenta un corpo dalla forma cilindrica dotato di ali rigide (elitre) e le sue dimensioni sono piuttosto contenute (3-4 millimetri di lunghezza); possiede un cappuccio che ricopre la testa, dotata di due antenne. La presenza di questi minuscoli insetti, in particolar modo delle larve, su mobili e maufatti in legno ne può comportare il progressivo deterioramento. Ecco perché diventa fondamentare agire con una disinfestazione tarli professionale e risolutiva.

Dove si trovano i tarli in Italia?

Sono insetti molto comuni, praticamente ubiquitari, e pertanto possiamo trovarli un pò ovunque, poiché si nutrono di legno sia duro che tenero, un costituente non soltanto di mobili, ma anche di strutture edilizie (travi di soffitti o sottotetti) e ornamentali, di strumenti musicali, di pavimenti in legno e di qualsiasi oggetto di falegnameria.

Le specie di tarli più diffuse in Italia

disinfestazione tarli
Superficie lignea infestata da tarli

Capricorno delle case, le cui larve rimangono quiescenti nel legno dai tre fino ai dieci anni, provocando danni piuttosto ingenti, e scavando gallerie dal diametro di 3-7 millimetri
Ictide comune, con larve che scavano gallerie di 1-3 millimetri, e prediligono i legni duri a larghi pori
Dinoderus minutus, che depone le uova principalmente a livello delle canne di bambù, e proviene dall’ Asia, con una diffusione minore rispetto alle specie precedenti
Ernobius mollis, che infesta i legni teneri e senza corteccia, in particolare quelli di pergolati, imposte o capannoni per deposito di attrezzi, non provocando danni strutturali
Euophryum, le cui larve si sviluppano entro legnami umidi e generalmente già infestati da funghi
Orologio della morte, che depone le sue uova in legnami duri e già ammalati, con larve che hanno un ciclo dai cinque ai dieci anni
Scarabeo blu metalizzato, che è predatore del tarlo comune, e pertanto non danneggia il legno
Tarlo dei pontili, che predilige i legni umidi, infestando travi strutturali con infiltrazioni di pioggia e causando ingenti danni

Ciclo biologico dei tarli

Il ciclo biologico del tarlo comprende varie fasi, e precisamente:
– deposizione di numerose uova (da venti a sessanta) da parte degli esemplari femmina, dentro a fessurazioni o fori del legno
– dopo circa un mese, le uova si schiudono e nascono le larve, di colore bianco e di consistenza molliccia, che scavano piccole gallerie all’interno del legno in cui si trovano
– la larva rimane stanziale, nutrendosi di lignina e cellulosa presenti nel legno, prima di subire una metamorfosi e trasformarsi in insetto adulto
– in primavera o in autunno, poi, l’insetto ormai adulto vola fuori dalla fessura (o foro) dove erano state deposte le uova, lasciando nel legno dei fori di circa due millimetri, traccia evidente del suo passaggio
– il ciclo si conclude con la deposizione di altre uova da parte degli insetti adulti.

Condizioni climatiche favorevoli

Generalmente la metamorfosi da larve ad insetti adulti avviene in primavera, nei mesi di maggio e giugno, in quanto il loro sviluppo richiede una temperatura mite (almeno quattordici gradi), se non calda, ed un certo tasso di umidità (oltre il 50%).

Quali rischi per la nostra salute?

Il tarlo non è pericoloso per l’uomo soltanto qualora non sia stato a sua volta infestato da un parassita (Scleroderma), caso in cui le sue punture diventano molto fastidiose a causa del prurito causato.

Tecniche efficaci di disinfestazione tarli

Per contrastare le infestazioni da tarli si ricorre spesso all’uso di insetticidi liquidi, a base di permetrina, che agiscono sia sulle larve che sugli adulti.
Qualora le zone da trattare siano di ridotte dimensioni, si può ricorrere all’uso di appositi congelatori, in quanto le basse temperature uccidono le larve (lotta ecologica).

Altra innovativa tecnica è quella mediante l’applicazione di calore (aria calda) oppure di energia elettromagnetica (microonde).
Trattandosi di protocolli molto specifici, risulta indispensabile rivolgersi a ditte specializzate, e non servirsi di metodi artigianali di tipo fai da te.