GLI INFESTANTI DELL’UOMO e DEGLI ANIMALI DOMESTICI: Le Zecche dure – Rhipicephalus sanguineus e Ixodes Ricinus



Ripicephalus sanguineus                                       Ixodes ricinus

Habitat:

  •  In Italia troviamo per lo più due tipi di Zecche: quelle appartenenti alla famiglia delle Ixodidae (Zecche dure) e quella delle Argasidae (Zecche molli).
  •  Il loro habitat preferito sono i luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva, dove il microclima è preferibilmente fresco e umido, ma nel periodo estivo le zecche sopravvivono tranquillamente anche in zone a clima caldo e asciutto, dove la vegetazione è più rada e secca.
  •  Alla famiglia delle Ixodidae appartengono tra le specie più comuni:
  1.  La Ripicephalus sanguineus, anche detta zecca del cane, perché soprattutto nelle fasi immature (larva e ninfa) è tipica degli ambienti circoscritti e chiusi nei quali i cani domestici vivono e meno comune nei randagi.
  2.   E la  Ixodes ricinus, anche chiamata zecca del capriolo o zecca dei boschi, visto che è più facile incontrarla in luoghi più incolti e selvaggi. Questa zecca è vettore della Malattia di Lyme. I primi sintomi di questa patologia, che in Italia sembra in aumento, sono a livello della cute, ma poi nel corso dei mesi provoca artriti, problemi cardiaci e neurologici.
  •  Le Zecche dure non sono molto selettive nella scelta dell’organismo da parassitare, e scelgono indifferentemente diverse specie animali, dai cani ai cervi, agli scoiattoli fino all’uomo.
  •  Preferiscono quindi luoghi come stalle, cucce di animali e pascoli, questi ultimi sono tra i loro habitat preferiti.
  •  L’attività delle Zecche è massima, nei Paesi a clima temperato, e nel periodo da  maggio-ottobre. Nel periodo invernale entrano invece in una specie di letargo.
  •  Le Zecche non saltano e non volano sulle loro vittime, ma si appostano all’estremità delle piante aspettando il passaggio di un animale o di un uomo.

Morfologia:

  •  Le Zecche sono parassiti esterni delle dimensioni di qualche millimetro, che per il loro sviluppo necessitano del sangue dell’ospite. Quando gonfie dopo il pasto, possono arrivare quasi alla lunghezza di 1 cm e cambiano colore.
  •  Le Zecche sono artropodi adattati alla vita parassitaria. Si comportano pertanto da parassiti esterni di mammiferi, uccelli e rettili e da questi ricavano pungendo e succhiando, il sangue necessario.
  •  L’apparato boccale della zecca è strutturato per poter forare l’epidermide ed agganciare il corpo della zecca alla pelle dell’ospite. Il rostro è dotato di uncini rivolti all’indietro.
  • E`importante per questo, una volta individuata, non strappare a forza la zecca dall’ospite per non causare la rottura del rostro sotto l’epidermide ed evitare così il diffondersi di possibili infezioni.
  •  A differenza degli Argasidi (zecche molli)  la differenza tra i sessi tra gli Ixodidi è evidente grazie allo scudo dorsale che nei maschi copre tutto il corpo mentre nella femmina solo una piccola parte anteriormente.

Ciclo Vitale:

  •  Il loro ciclo vitale si sviluppa in tre fasi successive (larva-ninfa-adulto) che si possono svolgere tutte su uno stesso ospite oppure su due o tre ospiti diversi.
  •  Le femmine degli Ixodidi, variando di poco a seconda della specie, depongono alcune migliaia di uova, fino a casi eccezionale di 12.000.
  •  Uscita dall’uovo, la zecca attraversa tre fasi: larva neonata, dotata di tre paia di zampe, ninfa dotata di quattro paia di zampe, adulto dotato di quattro paia di zampe.
  •  Per passare da un ciclo al successivo, la zecca assume un solo pasto di sangue che peró le è strettamente necessario. Le uova sono deposte, un’unica volta, dalla femmina matura. Dopo la deposizione delle uova la femmina adulta di zecca muore.
  •  Le zecche compiono il proprio ciclo in un periodo di tempo variabile da meno di un anno nelle aree tropicali a oltre tre anni nei climi freddi.

Abitudini:

  •  Le malattie trasmesse da Zecche sono, nell’ambito delle malattie da vettore, seconde per rilevanza epidemiologica solamente al gruppo di patologie trasmesse dalle Zanzare.
  •  Il morso delle zecche è generalmente indolore perché emettono una sostanza contenente principi anestetici. Generalmente rimangono come parassiti nell’organismo dell’ospite per un periodo che varia tra i 2 e i 7 giorni e poi si lasciano cadere spontaneamente.
  •  Una caratteristica particolare delle zecche è la capacità di sopravvivere per alcuni mesi senza alimentarsi quando si trova in un ambiente e nelle condizioni favorevoli, e ovviamente durante il periodo di letargo.
  •  Per rimuovere le zecche:
  1.  Munirsi di un paio di pinzette da sopracciglia.
  2.  Prendere la zecca il più possibile vicino alla pelle dell’ospite, esercitando una lieve trazione e un piccolo movimento rotatorio.
  3.  Non schiacciare il corpo della zecca per evitarne il rigurgito, aumentando di conseguenza la possibilità di trasmissione di agenti patogeni.
  4.  Durante la rimozione della zecca è bene evitare l’utilizzo di alcool, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, in quanto la possibile sofferenza causata alla zecca può aumentare la possibilità di rigurgito di materiale infetto.
  5.  Avvisare il proprio medico curante, se nei 30 giorni a seguire notate qualsiasi sintomo di infezione, sia nella pelle (aloni arrossati), che febbre, dolori articolari etc.