L’iponomeute

Dopo la schiusa delle uova, il bruco si comporta da minatrice per circa 15 giorni, ovvero penetra nelle foglie cibandosi di esse. Nei casi estremi, può defogliare completamente un albero. Ha la particolarità di tessere delle larghe tele tra le foglie nelle quali si trasforma in crisalide.

Gli strumenti di lotta

Rimedi colturali:

  • eliminate i nidi dei bruchi.
  • Rimedi chimici:

  • durante l’inverno, a titolo preventivo, nebulizzate degli oli (vedi pag. 66).
  • / bruchi defoliotori

    sono due specie molto simili che provocano gravi danni al pino e alla quercia. Le uova vengono deposte in estate sugli aghi di pino o sulle foglie. I bruchi compaiono in agosto e tessono dei nidi di circa 15 centimetri attorno agli aghi, nutrendosi di essi. Devono il nome al modo in cui si spostano, che consiste in una “fila indiana”. Fino all’inverno, i bruchi defogliano coscienziosamente le foglie e gli aghi. La loro attività è essenzialmente notturna. Sono bruchi marroni e molto pelosi. Solo nella primavera successiva lasciano l’albero per rifugiarsi sottoterra, dove si trasformano in crisalide.

    Gli strumenti di lotta

    Rimedi colturali e meccanici:

  • estremamente urticanti e possono provocare gravi allergie nelle persone predisposte. Bisogna dunque proteggersi durante la disinfestazione.
  • Rimedi biologici:

  • sono molto efficaci: avvelenano i bruchi, che muoiono nel giro di poche settimane.