I funghi

Descrizione

Causano le malattie crittogamiche. I funghi non producono clorofilla e, per riuscire a sopravvivere, devono parassitare dei vegetali vivi o morti; l’apparato vegetativo è costituito da un micelio che assimila le sostanze organiche fissandosi all’ospite tramite un austorio.

A seconda del tipo di sostanza organica assimilata, i funghi sono definiti saprofiti (nel terreno) o endofiti (sulla superficie delle piante). Il fungo si propaga diffondendo delle spore.

Può incubare nella pianta per molti anni prima che compaiano sintomi visibili a occhio nudo.

I fattori di propagazione

L’umidità favorisce nettamente la comparsa dei funghi (eccezion fatta per il celebre oidio).

II micelio può installarsi in seguito a ferite (naturali o accidentali), la monocoltura, la densità delle piante, le colture in serra.

Il fungo produce degli enzimi che provocano, attraverso la digestione dei tessuti vegetali:

  • Marciume umido (perdita di citoplasma), che comporta la distruzione rapida del vegetale;
  • Marciume secco: il vegetale si disidrata e le foglie assumono una colorazione che varia a seconda del tipo di fungo;
  • Necrosi:
  • le radici appassiscono (ostruzione dei vasi, cedimento irreversibile delle foglie);
  • il colore delle foglie cambia: l’ingiallimento del lembo è causato dalla distruzione della clorofilla;
  • malformazioni;
  • cancri.
  • Si distingue il tipo di fungo in base alle croste, ai granuli e alle feltrature che compaiono sul vegetale.

    Si formano dei carboni costituiti da una polvere nerastra che libera le spore. La polvere può essere bloccata nel lembo ed essere visibile solo in trasparenza.

    Per quanto riguarda la ruggine, compare sotto forma di pustole polverulente sulla superficie inferiore delle foglie.

    La presenza di alcuni funghi si manifesta con la comparsa, sotto la corteccia dell’albero, di un bianco tipicamente fungino e, inoltre, di organi di fruttificazione come quelli dell’Armillaria mellea (i comuni “chiodini”).