Il cervo volante, detto anche Lunacus cervus, è tra i coleotteri più grandi presenti sul territorio europeo, compare principalmente nei mesi estivi e nelle zone boschive o anche nei parchi cittadini e nei viali alberati.

Il cervo volante è un insetto, di colore marrone scuro, dall’aspetto abbastanza inquietante date le sue dimensioni, che possono arrivare, nei maschi adulti, anche a otto centimetri di lunghezza mentre le femmine sono in genere più piccole e arrivano a sei centimetri. Sono inoltre dotati di due grosse e caratteristiche mandibole dentate, che li rendono molto riconoscibili.

Caratteristiche e habitat del cervo volante

Caratteristiche e habitat del cervo volante

Questo coleottero in Italia è diffuso soprattutto al centro e al nord mentre il suo habitat naturale sono i tronchi d’albero morti o secchi e la linfa è il suo nutrimento principale. Il nome deriva dalla forma delle grandi mandibole che ricorda proprio le corna di un cervo. E’ anche dotato di due paia di ali che gli permettono di volare, seppure piuttosto lentamente per le sue dimensioni e il suo peso.

Le corna, più sviluppate nei maschi rispetto alle femmine, servono per combattere con gli altri maschi durante il periodo degli accoppiamenti: sono infatti utilizzate come una sorta di spada o lancia e contribuiscono a creare un aspetto grande e minaccioso anche se di fatto l’insetto è assolutamente innocuo.

Queste corna permettono anche di distinguere gli esemplari femmine, nelle quali sono meno sviluppate.

Riproduzione e sviluppo del cervo volante

Lo sviluppo di questi insetti è molto lungo e può variare da un minimo di tre anni ad un massimo di dieci anni. Le femmine depongono le uova alla base dei tronchi d’albero, soprattutto quelli secchi, sui quali effettuano delle specie di incisioni con le mandibole appuntite.

Riproduzione e sviluppo del cervo volante

Quando le uova si schiudono la larva del cervo volante appare già dotata delle tipiche mandibole appuntite grazie alle quali incide il legno. Quando è pronta le utilizza per formare uno spazio all’interno del quale potrà avvenire la metamorfosi.

Le larve arrivano a misurare dieci centimetri di lunghezza prima di essere pronte per la loro trasformazione. Se lo sviluppo dura diversi anni, i cervi volanti hanno poi una vita molto breve.

I maschi, infatti, benché pronti fin dall’autunno, escono nell’ambiente a inizio estate, verso il mese di giugno, e muoiono tra luglio e agosto, mentre le femmine possono sopravvivere e restare attive fino alla fine del mese di settembre.

Il cervo volante è pericoloso?

Il cervo volante è pericoloso

Nonostante l’aspetto piuttosto minaccioso, dovuto alle grandi mandibole di cui è dotato, di fatto il cervo volante non è pericoloso per l’uomo. Al contrario, la sua presenza è utile nell’ambiente in quanto le larve si nutrono degli scarti del legno contribuendo alla creazione di humus ricco di sostanze organiche e quindi benefico per l’intero ecosistema.

Trovando negli alberi il loro habitat ideale, il cervo volante risente del loro progressivo abbattimento e della mancanza di tronchi morti, tanto che è stato inserito dall’Unione Europea tra le specie protette.

cervo volante Gli strumenti di lotta

I cervi volanti si sviluppano solo sugli alberi morti o marci. Ce ne sono pochi i modi di prevenire l’infestazione: in effetti, si tratta principalmente di distruggere i ramoscelli colpiti.

Conservate un albero indebolito (“l’albero trappola”), destinato ad attirare i coleotteri nel periodo in cui le femmine depongono le uova.