I batteri

Descrizione

Scoperti nel 1675 da Van Leeuwenhoek, i batteri sono probabilmente i primi organismi ad essere comparsi sulla Terra e gli unici a non aver subito trasformazioni radicali. Fanno parte della famiglia delle cellule procariote.

Il batterio è dunque costituito da un unica cellula, la cui forma, nel caso dei fitoatogeni, ricorda quella di un bastoncino (il cromosoma non è distinto dal citoplasma).

Il batterio misura circa 1 micron, ovvero 10-6 metri. Il guscio della cellula è reso stabile da una parete rigida. I batteri si sviluppano nelle cellule della pianta. Possono essere non specifici, come ad esempio il crown gall, o “tumore batterico delle piante” (Agrobacterium tumefaciens), che può colpire più di 170 specie, oppure il marciume batterico dei tubercoli, bulbi o rizomi che colpisce gli iris, gli ari o le orchidee. Altri batteri, al contrario, sono del tutto specifici.

I fattori di propagazione

La diffusione dei batteri fitopatogeni avviene con la complicità dell’uomo, che può utilizzare senza saperlo delle sementi già infette. Bisogna quindi servirsi di semi di origine certificata.

II vento e la pioggia sono altri fattori che favoriscono il loro sviluppo.

I batteri si introducono nella pianta o nell’albero attraverso le aperture naturali della pianta, le ferite naturali o artificiali (cicatrici fogliari, piaghe successive a operazioni colturali), oppure in seguito a eventi meteorologici o climatici (grandine, gelo).

I batteri resistono fino allo 0 assoluto (- 273 °C!) ma sopportano male le alte temperature: per questo motivo, i professionisti fanno ricorso spesso alla pastorizzazione.

Le condizioni climatiche ideali per lo sviluppo dei batteri sono calore e terreno molto umido.

I concimi minerali vedono accresciute le loro capacità di sviluppo, a differenza dei concimi contenenti calcio.

Bisogna sottolineare l’importanza dell’interazione tra batteri e animali: in moltissimi casi, sono gli insetti come i tripidi, gli aleurodidi, le api, i coleotteri o le mosche che trasportano le malattie da pianta a pianta.

Si calcola che siano circa 250 i batteri capaci di danneggiare le piante: provocano necrosi, avvizzimento, marciume molle, tumori o malformazioni.

Gli strumenti di lotta

I metodi colturali

Avere un terreno equilibrato.
Disinfettare il suolo con il vapore (metodo riservato ai professionisti).
Usare un concime equilibrato.
Lavorare con attrezzi puliti e disinfettati (disinfezione con la varechina o la formalina).
Scegliere delle specie particolarmente resistenti.

Le principali malattie batteriche

I metodi chimici

Ci sono pochi prodotti organici di sintesi capaci di uccidere i batteri fitopatogeni; tra i prodotti “biologici”, il rame può neutralizzare un batterio senza però distruggerlo. Gli antibiotici non possono essere utilizzate poiché, nella maggior parte dei casi, risultano tossici per le piante ornamentali e sono difficili da usare per il giardiniere dilettante.

Le principali malattie batteriche

Il crown gall o tumore batterico, colpisce molti vegetali, ad eccezione della famiglia delle graminacee.

È una specie una specie di tumore maligno; si manifesta con la comparsa di escrescenze e rigonfiamenti bianchi sul colletto, che a poco a poco marciscono e anneriscono.

Il marciume può accelerare la morte del vegetale. Il tumore batterico si insinua sempre attraverso una ferita.

Gli strumenti di lotta

Sono principalmente colturali:

  • distruggete le piante colpite;
  • effettuate una lunga rotazione delle colture;
  • scegliete dei vegetali sani, senza ferite;
  • si possono anche eliminare i tumori tramite raschiamento e applicare una soluzione leggermente alcolizzata dopo l’intervento.

-Bisogna anche lottare contro i nematodi, le larve di maggiolino e di elateride che facilitano la diffusione del batterio.
-Esiste un metodo biologico non ancora disponibile per i dilettanti: si tratta di un ceppo batterico che reagisce riproducendo un antibiotico.

L’avvizzimento batterico

Può colpire moltissimi vegetali (dalia, patata, crisantemo, pomodoro). Il batterio responsabile dell’avvizzimento è trasmesso sia dai nematodi, sia dal terreno; la sua diffusione è facilitata dalla presenza di ferite sulla pianta.

I tessuti vascolari si atrofizzano e la pianta atrofizzata muore.

A seconda della specie attaccata, si riscontrano macchie scure sulle foglie, tumori sul colletto della pianta, marciume sui tubercoli… L’avvizzimento batterico è favorito dalla temperatura mite e da un alto tasso di umidità.

Gli strumenti di lotta

Sono principalmente colturali:

  • scegliete delle piante sane;
  • eliminate le piante colpite;
  • disinfettate gli attrezzi da giardino con l’alcol;
  • disinfettate il suolo.

Il colpo di fuoco batterico delle rosacee

Il colpo di fuoco batterico è la più grave malattia delle rosacee e dev’essere combattuto da tutti. In Italia e nella UE c’è una legge che prevede l’obbligo della lotta.

I germogli, le foglie e i fiori colpiti assumono un caratteristico colore bruno, anneriscono e cadono: sembra che siano stati toccati da una fiammata.

La malattia si diffonde soprattutto al momento della fioritura.

avvizzimento batterico (© A. Furlani Pedoja)

Gli strumenti di lotta:

Alcuni metodi colturali possono aiutarvi a bloccare la comparsa del batterio:

  • evitate i terreni troppo umidi;
  • distruggete e bruciate le piante troppo danneggiate;
  • a titolo preventivo, applicate un fungicida tipo poltiglia bordolese per prevenire l’attacco e rinnovate il trattamento al momento della fioritura.

Il marciume batterico dei bulbi

Si riscontra sui bulbi un marciume molle che emana un forte odore.

Gli steli si staccano facilmente, le foglie ingialliscono, compaiono gradualmente necrosi brunastre sul punto di congiunzione tra il picciolo e il lembo.

Gli strumenti di lotta:

Prima di piantare i bulbi, controllate le loro condizioni ed eliminate tutti quelli che risultano colpiti.

I virus

Descrizione

I virus sono degli organismi piccolissimi, che misurano tra i 200 e i 2.000 nano-metri. La forma ricorda sia quella di un bastoncino, sia quella di un poliedro. Composti da un capside che protegge un filamento di RNA (acido ribonucleico), i virus parassitano necessariamente una cellula vivente.

Il filamento di RNA si installa nel citoplasma e disturba lo sviluppo normale delle cellule, trasmettendo delle informazioni a partire dalle quali esse duplicano il virus.

Così, in poche ore, milioni di particelle virali sono prodotte dal vegetale, il cui sviluppo normale risulta del tutto alterato.

I vegetali colpiti da virosi presentano i seguenti sintomi:
Sugli steli:

  • rinsecchimento.
  • deformazioni.
  • necrosi.

Sulle foglie

  • ingiallimento del lembo.
  • mosaico.
  • chiazzatura.
  • raggrinzamenti.
  • accartocciamenti.
  • rigonfiamenti.

Sui fiori:

  • screziature (nel XVII e nel XVIII secolo, le screziature erano molto apprezzate: tuttavia non si sapeva che erano sintomo di un virus).
  • deformazione dei fiori.
  • mancata fioritura.

I virus si mantengono attivi nel terreno, nei vegetali viventi, nei semi, nelle piante perenni e in alcuni animali.

I fattori di propagazione

I virus si propagano:

  • attraverso gli strumenti di coltura.
  • nel sottosuolo, tramite i nematodi o i funghi.
  • nell’aria, tramite alcuni insetti come gli afidi e gli acari.

Gli strumenti di lotta

I metodi colturali

  1. Disinfettate il terreno.
  2. Estirpate le piante avventizie.
  3. Combattete gli insetti vettori (ricoprendo le piante con pellicole trasparenti isolanti che impediscono agli insetti di posarsi al suolo).
  4. Disinfettate gli attrezzi con alcol a 90°.
  5. Anche la termoterapia è utile contro i virus.

Un esempio di virus: il mosaico. Il virus del mosaico è caratterizzato da chiazze a forma di V diffuse su tutto il lembo.

Le foglie si deformano, si raggrinziscono poi ingialliscono e cadono. La pianta deperisce e muore.

Il virus è trasmesso dai nematodi; bisogna quindi combatterli per evitare la comparsa della malattia. E evidente che dovrete sopprimere le piante malate.

La lotta contro i batteri e i virus

La lotta contro i batteri e i virus

Malgrado le ricerche avanzate, gli scienziati hanno qualche difficoltà nel trovare la soluzione ideale per combattere questi nemici delle piante.

In ogni caso, non si tratta di rimedi alla portata del giardiniere dilettante (disinfezione del suolo, termoterapia, coltura di meristemi…).

Tuttavia, a titolo preventivo, si può effettuare una corretta rotazione delle colture, curare bene il suolo, procurarsi delle sementi “certificate” esenti da ogni contaminazione, rivolgersi a un professionista per una diagnosi qualificata (vi suggerirà inoltre il rimedio migliore per curare le piante malate).

Nota bene

Lo zolfo, la poltiglia bordolese e la poltiglia borgognona sono prodotti autorizzati nella lotta biologica.

Le colture associate

Il principio delle colture associate è molto semplice: le piante sono come noi, hanno affinità o antipatie reciproche e, inoltre, hanno forti poteri antiparassitari. Ne deriva un’organizzazione dell’orto, in base alla quale non solo due piante seminate una vicina all’altra si stimoleranno a vicenda per crescere meglio, ma svilupperanno anche un’azione antiparassitaria reciproca.

Piantate ad esempio i fagiolini vicino alle patate: il primo proteggerà la seconda dal suo terribile nemico, la dorifora.

Un’altra generazione: i biopesticidi

I biopesticidi sono dei prodotti che contengono degli organismi, o i geni di organismi naturali, e vengono utilizzati per proteggere le piante contro alcuni fitofagi o parassiti. Citiamo a titolo di esempio:

il Bacillus thuringiensis è il biopesticida più diffuso (90% del mercato mondiale dei biopesticidi).

La particolarità di questo batterio è di provocare la morte del parassita paralizzando il suo apparato digerente; la carpovirusina, messa a punto dall’INRA (Institut National de la Recherche Agro-nomique), è una malattia virale che colpisce il verme della mela.

Il virus è inoculato durante lo sviluppo larvale della carpocapsa, che viene completamente debellata. È un biopesticida specifico che non lascia residui.

Come utilizzare i prodotti fitosanitari?

È sufficiente recarsi in un negozio specializzato per rendersi conto della grande varietà di prodotti antiparassitari. Alcuni hanno una funzione preventiva (ad esempio, i fungicidi nebulizzati in inverno sugli alberi da frutta), altri sono curativi, ovvero si usano dopo aver rilevato la presenza dei parassiti sulle piante. Spesso i prodotti hanno una doppia funzione, preventiva e curativa. Esistono due modalità di azione: i trattamenti sistemici e i trattamenti di contatto. Il trattamento sistemico consiste nel far circolare il prodotto all’interno del vegetale: trasportato dalla linfa, si diffonde in tutta la pianta. Il trattamento di contatto, come indica il nome, agisce solo sulla superficie fogliare del vegetale.

Qualche consiglio di sicurezza.

I prodotti fitosanitari rispondono a severe norme di presentazione, che devono precisare nella maniera più chiara possibile la composizione dei prodotti e le modalità di utilizzo.

Conservate questi prodotti in un locale chiuso a chiave.

Oltre al materiale necessario per lavorare la terra (vanga, sarchiello, rastrello, zappetta bidente…), procuratevi un’irroratrice adatta alle vostre necessità e un nebulizzatore. Alla fine di ogni uso, non gettate via a caso i residui, seppelliteli in un luogo lontano dai corsi d’acqua. Tra un impiego e l’altro, sciacquate accuratamente l’irroratrice per eliminare ogni residuo tossico dei prodotti applicati, e mettete in moto l’apparecchio per pulire bene il tubo e la lancia.

Quando e come trattare.

Trattate sempre in una giornata di sole, senza vento, badando ad applicare il prodotto sulle foglie in maniera omogenea. Evitate la formazione di goccioline troppo ravvicinate. Affinché l’efficacia sia massima, la nebulizzazione deve diffondere il prodotto sotto forma di una nebbiolina sottile.

Che tipo di irroratrice scegliere?

Scegliete un modello a seconda delle dimensioni del vostro giardino:

  • per una superficie di meno di 400 m2: irroratrice da 2 a 5 litri.
  • per una superficie da 400 a 800 m2: irroratrice da 5 a 8 litri.
  • per una superficie che supera gli 800 m2: irroratrice da 8 litri.

Disinfestazioni Info: Trucchi e accorgimenti

1. Spargete della cenere di legna intorno ai cavoli e ai cavolfiori. Terrà lontani lumache e lumaconi.

2. I nasturzi allontanano numerosi insetti (aleurodidi, afidi) dai fiori o dagli ortaggi vicino ai quali sono piantati.

3. I bulbi della famiglia delle Liliacee impediscono ai conigli di avvicinarsi ai cavoli e allontanano le mosche dalle carote.

4. Proteggete la corteccia degli alberi da frutto dai denti dei conigli applicando una rete metallica sulla parte inferiore del tronco.

5. Usate le strisce adesive per respingere tutti gli insetti dagli alberi.

6. Contro gli aleurodidi, effettuate una minifumigazione vicino all’albero infestato con foglie di quercia.

7. I ragni sono grandi consumatori di insetti, proteggeteli!

8. Il fagiolo e il lino proteggono la patata dalla dorifora.

9. I garofani indiani, le dalie e la salvia piantati nell’orto allontanano i nematodi.

10. La petunia respinge i coleotteri.

11. Il rosmarino, oltre a possedere virtù antisettiche, tiene lontana la mosca dalla carota e la crisomela dal fagiolo.

12. Il timo allontana la pieride dal cavolo.

13. Il piretro, utilizzato in molti insetticidi, è una pianta che protegge il cavolo dagli afidi e dalla pieride.

14. Lavanda, coronella, eucalipto, alloro tengono lontani gli insetti.

15. Prima di acquistare una pianta in un negozio specializzato o dal vostro vivaista, informatevi sulle sue capacità di resistenza: oggi è possibile trovare delle varietà più

o meno resistenti ad alcune malattie.

16. Il prezzemolo protegge le rose dagli scarabei.

17. La santolina tiene lontani i lepidotteri.

18. L’euforbia respinge i topi.

19. Il tanaceto sotto gli alberi da frutta scoraggia le velleità “minatrici” di alcuni insetti.

20. Prima di nebulizzarli, aggiungete sempre un po’ di sapone in scaglie ai vostri decotti domestici.

21. Per riuscire a catturare un buon numero dei terribili vermi bianchi, tagliate in due delle patate che seppellirete pochi centimetri sottoterra, dal lato della polpa. Sulla parte superiore della patata, conficcate un bastoncino. Attendete qualche giorno e catturate i vermi attirati dalla patata.

22. Per prevenire i danni causati dai vermi grigi, piantate del tanaceto tra le vostre colture.

23. Per tenere lontane le limacce, niente di meglio di un colaticcio di lumaconi. » un preparato un po’ disgustoso, ma molto efficace: raccogliete molte limacce alle quali aggiungerete del sale grosso. Lasciate spurgare per qualche ora e filtrate. Diluite il preparato in una piccola quantità di acqua e nebulizzate sui vegetali che volete proteggere.

24. Recuperate l’acqua di cottura delle patate e nebulizzatela per sbarazzarvi degli afidi.

25. Per attirare gli ausiliari utili alla lotta contro i parassiti, riservate un angolo del vostro giardino alla crescita di erbe e fiori selvatici. Ombrellifere, papaveri, sambuco, trifoglio, cicoria, rosa canina… tutte queste piante in effetti ospitano numerosi insetti, come le coccinelle, le api, i sirfi, le crisope… che saranno dei preziosissimi alleati nella lotta contro i parassiti!

26. Piantate la lavanda accanto ai rosai, terrà lontani (tra gli altri) gli afidi verdi.

27. Seminate la cipolla accanto alle carote, respingerà le mosche della carota.

28. Ricetta della poltiglia bordolese: la sua fama ha senz’altro stimolato la curiosità di molti giardinieri. Non si contano le virtù di questo prodotto, utilizzato in origine solo nei vigneti. Potete trovarla in commercio sotto forma di polvere da diluire o prepararla voi stessi. Ecco la ricetta per 10 litri di preparato: diluite 80 grammi di calce spenta in 5 litri d’acqua; diluite 180 grammi di solfato di rame in 5 litri d’acqua; mescolate e nebulizzate il tutto sulla pianta o sull’albero da curare.

29. Un piccolo filo di rame intorno al piede delle vostre melanzane le proteggerà contro le malattie crittogamiche.

30. Distanziate sempre i semi, perché le piante che crescono troppo vicine sono più fragili ed esposte agli attacchi dei parassiti.

31. Ricetta della macerazione dell’equiseto: raccogliete l’equiseto all’inizio dell’estate e fate macerare 200 grammi di foglie fresche in 10 litri d’acqua per qualche giorno; filtrate prima dell’uso. Nebulizzate ogni 10-15 giorni.

32. Ricetta del colaticcio di ortiche: per arricchire il terreno, 1 kg di ortiche fresche per

10 litri d’acqua. Fate macerare per 3-4 giorni; diluite 1 litro di prodotto in 10 litri d’acqua.

33. Appendete ai rami delle bottigliette di plastica tagliate e riempite di acqua zuccherata, nella quale le formiche e le vespe annegheranno.

34. Prima della raccolta coprite i frutti degli alberi da frutto, per evitare che gli uccelli ne facciano grandi scorpacciate.

35. La menta allontana la pieride dal cavolo. Le infusioni di menta tengono lontani i roditori: applicatele lungo il percorso che abitualmente seguono. La menta respinge anche le attiche: cospargetene tra i filari.

36. Coltivate la ruta, un’erba molto amara dalle numerose proprietà repulsive: gli insetti non sopportano l’odore della ruta. Fate seccare le foglie di ruta, riducetele in polvere e proteggete i semi o le piantine con questa polvere.

37.1 pomodori proteggono gli asparagi dalla temibile criocera.

38. Prima di accendere un fuoco nel giardino, informatevi presso il Comune sulle norme di sicurezza da rispettare. Possono infatti variare da regione a regione.

39. Tra un uso e l’altro, pulite e disinfettate i vasi, gli attrezzi da giardino e i tutori con acqua mista a varechina.

40. Preparate da soli il succo di tabacco con del tabacco che lascerete macerare per qualche giorno. Il decotto sarà utile per combattere i temibili afidi.

41. Create un nido per le cince. Golose soprattutto di carpocapse, sono dei preziosi ausiliari.

42. Per proteggere dalle malattie crittogamiche i rizomi delle dalie durante l’inverno, cospargete sopra di essi un prodotto fungicida.

43. L’inverno è un alleato degli alberi da frutta, approfittate di questa stagione per curare i cancri e le ferite. Trattate i tronchi con l’olio bianco per prevenire la comparsa di molti parassiti. Effettuate una nebulizzazione di poltiglia bordolese prima della germogliazione per contrastare l’insorgenza delle malattie crittogamiche.

44. Se le talpe o i topi campagnoli compiono troppi disastri in giardino, non uccideteli: usate piuttosto un repellente elettronico. Si tratta di scatoline che inviano nel terreno delle vibrazioni che spaventano questi animali.

45. Tendete un tranello al verme del porro, all’altica e alla pieride del cavolo: preparate un decotto di foglie di pomodoro che lascerete macerare per qualche giorno. Nebulizzatelo sui cavoli; gli insetti si sentiranno bruciare e si allontaneranno dal loro ospite preferito…

46. Raccogliete lumache e lumaconi la mattina presto, prima che rientrino nel loro rifugio diurno.

48. Quando annaffiate le rose, non bagnate né le foglie né i fiori, per non facilitare la comparsa di malattie crittogamiche.

49. L’assenzio è un alleato prezioso ma solo nel giardinaggio! È un potente insetticida da usare sotto forma di decotto.

50. Per disinfettare il terriccio prima di effettuare la semina, mettetelo in forno per circa 2 ore (temperatura media) ricoperto da un foglio di alluminio.

Antiparassitari Metodi Biologici Colturali

Antiparassitari Metodi Biologici Colturali

La lotta contro i parassiti e gli animali nocivi può avvenire in due maniere: si può sia scegliere uno strumento di lotta e attenersi soltanto a questo, sia adottare il sistema di lotta integrata che combina tecniche colturali (operazioni manuali praticate sui vegetali), tecniche biologiche, tecniche eziologiche (che consistono nello sfruttare i sistemi di organizzazione della fauna e della flora) e, come ultima risorsa, tecniche chimiche. Ognuna di esse compensa le carenze dell’altra come in un immenso puzzle, al quale si aggiungono i principi della coltura associata (basata sulle relazioni reciproche tra le piante).

Tecniche colturali, meccaniche e fisiche

Si tratta di un insieme di operazioni che ogni giardiniere pratica in maniera automatica:

  • la preparazione dei terreni e degli ammendamenti.
  • la rotazione delle colture: si basa su una tecnica che consiste nello spostare i vegetali di anno in anno per evitare da un lato l’impoverimento del suolo e limitare dall’altro la diffusione di parassiti specifici di alcuni ortaggi.
  • l’eliminazione delle piante malate con il fuoco.
  • la posa di trappole, reti antiuccello, spaventapasseri, protezione dei semi ecc.
  • il riassorbimento di cancri e ferite: raschiamento, disinfezione, fasciatura delle piaghe.

I rimedi biologici

La lotta biologica esige un trattamento fitosanitario con prodotti che non risultino nocivi per l’ambiente. Scegliere questa opzione richiede spesso maggiori sforzi e più tempo, tuttavia ricompensa il giardiniere con raccolti e fiori privi di ogni traccia di pesticidi, erbicidi ecc.

I rimedi biologici autorizzati sono indicati nella pagina seguente. In agricoltura biologica, i prodotti tensioattivi conferiscono una maggiore efficacia alle sostanze attive che trasportano, rendendo permeabile il corpo di alcuni insetti. I prodotti tensioattivi sono tre: sapone solido al fango nero, terpene ed estratti di alghe marine.