Gli alberi da frutto

  • Actinidacee
  • Kiwi
  • Invertebrati
  • Cocciniglia del gelso

Funghi

  • Botrytis cinerea

Rosacee

Invertebrati

  • vespa (riguarda in particolare il melo)
  • Ragno rosso” (riguarda in particolare il melo)
  • Cheimatobia (riguarda in particolare il melo)
  • Minatrice delle foglie (riguarda in particolare il melo)

Antonomo del melo e del pero

È una malattia che colpisce il melo e il pero. Questi piccoli coleotteri di circa 3-4 millimetri, con il carapace bruno e muniti di rostro, provocano l’appassimento dei boccioli. Le larve infatti divorano la parte interna del bocciolo e i petali si seccano.

Gli strumenti di lotta

  • Rimedi meccanici e colturali:
    • evitate la presenza di muffe e licheni, che fungono da rifugio per gli adulti favorendo la presenza del parassita;
    • collocate delle strisce adesive sui tronchi per intrappolare gli adulti.
  • Rimedi biologici:
    • nebulizzate un insetticida a base di rotenone o piretro.

Carpocapsa, o verme della mela

Questa malattia riguarda il melo e il pero. La carpocapsa è il bruco di una farfalla la cui apertura alare raggiunge i 20 millimetri. La <strong>larva</strong> è di colore bianco e raggiunge il cuore del frutto rendendo la mela bacata. Il verme rimane sulla superfice della mela solo qualche giorno, ed è proprio in questo lasso di tempo che è possibile toglierlo o usare prodotti specifici antibruco. Gli adulti depongono le uova sulle foglie da maggio a luglio. Le deiezioni presenti sul buco di entrata rivelano la presenza della carpocapsa.

Gli strumenti di lotta

  • Rimedi colturali preventivi:
    • favorite la presenza di ausiliari;
    • proteggete i frutti;
    • collocate delle strisce adesive sui tronchi per intrappolare gli adulti;
    • pulite le piaghe con mastice cicatrizzante.
  • Rimedi curativi:
    • raccogliete i frutti bacati;
    • nebulizzate un insetticida a base di piretro o di rotenone prima che il bruco sia penetrato nel frutto.

Oplocampa del susino

Questa malattia colpisce il susino.

Nemico numero uno dei susini e delle mirabelle, l’oplocampa nera del susino e l’oplocampa gialla del susino sono delle farfalle che misurano da 4 a 5 millimetri. Le femmine depongono le uova nel calice dei fiori. Dopo la schiusa delle uova, le larve perforano il frutto e lo svuotano completamente. La loro presenza è rivelata dagli escrementi che si accumulano fuori dal buco di entrata e dal forte odore di cimice da frutto. Ogni <strong>larva</strong> può distruggere 4 o 5 frutti prima di tessere il bozzolo nel terreno. I frutti diventano blu. Le oplocampe del pero e del melo commettono danni simili, lasciando lunghe cicatrici scure sulla superficie del frutto.

Gli strumenti di lotta

  • Rimedi meccanici e colturali:
    • favorite la presenza degli uccelli;
    • raccogliete e distruggete i frutti caduti.
  • Rimedi chimici:
    • per trattare con un insetticida, bisogna intervenire nel momento in cui le larve escono dall’uovo; dopo è troppo tardi. Nebulizzate un insetticida a base di rotenone.

Iponomeute del melo e del susino

È una malattia che riguarda il melo e il susino. Esistono varie specie di iponomeute che proliferano sugli alberi da frutto: i bruchi di queste farfalle sono detti “defoliatori”. All’inizio dell’estate (mese di giugno), l’adulto depone le uova sui rami più giovani disponendole come le tegole di un tetto. Le larve penetreranno nelle foglie solo nella primavera successiva, poi ne usciranno per costruire una specie di nido serico all’estremità dei ramoscelli. È a questo stadio che possono nutrirsi voracemente delle foglie dell’albero.

Gli strumenti di lotta

  • Rimedi meccanici e colturali:
    • tagliate i rami colpiti;
  • Rimedi biologici:
    • favorite la presenza della vespa dei parassiti (vedi “Gli ausiliari”);
    • in caso di infestazione massiccia, trattate con un preparato a base di Bacillus thurìngiensis o di piretrina naturale.
  • Rimedi chimici:
    • nebulizzate un insetticida tra quelli in commercio.

PSILLA

Questa malattia colpisce il melo e il pero. Si tratta di un minuscolo omottero, lungo qualche millimetro, che assomiglia a una cicala. Depone le uova sull’estremità dei rami giovani, dove trascorrono l’inverno. In primavera le larve, gialle e piatte, si spostano verso la parte posteriore delle foglie per nutrirsi della linfa. Producono una melata molto appiccicosa che può bruciare le foglie e favorire la comparsa della fumaggine.

Gli strumenti di lotta

  • Rimedi meccanici e colturali:
    • evitate una crescita troppo rapida. Potate regolarmente gli alberi, non annaffiate né fertilizzate troppo;
    • tagliate i rami infestati.
  • Rimedi biologici:
    • favorite la presenza di alcuni predatori naturali delle psille come le cimici predatrici, i sirfi, le coccinelle.
  • Rimedi chimici:
    • durante l’inverno applicate degli oli sui tronchi;
    • quando nascono le larve, nebulizzate degli insetticidi a base di piretrinoide di sintesi.

Afide grigio del melo

Questa malattia riguarda il melo.

La caratteristica dell’afide grigio è di effettuare il suo ciclo di sviluppo su due piante ospiti. La prima è il melo, la seconda è la piantaggine, verso la quale migra in autunno. È ricoperto da una caratteristica sostanza polverosa e biancastra. Si dispone principalmente sulla parte posteriore delle foglie, che si raggrinzi-scono per effetto delle punture. Bisogna intervenire rapidamente, poiché l’afide si sviluppa all’inizio della stagione e può bloccare la formazione completa delle foglie e dei frutti, che si deformano per effetto delle punture.

Afide lanigero

La malattia colpisce il melo. È un insetto color marrone scuro ricoperto da lunghi filamenti biancastri, sverna nella corteccia e può facilitare la comparsa di cancri. La malattia colpisce il melo. Depone le uova in autunno (da ottobre a novembre) sull’estremità dei rami. La schiusa avviene in primavera: nascono le fondatrici, che si riprodurranno per partogenesi e invaderanno l’estremità delle foglioline giovani. Per effetto delle punture, le foglie si accartocciano e diventano secche, indebolendo la vitalità dell’albero. Questa malattia riguarda il pesco. Può essere considerata la cugina della carpocapsa delle mele. Il bruco di questa farfalla marrone depone le uova all’inizio della primavera sulla parte posteriore del pesco. Quando si schiudono, le larve si muovono verso le foglie per raggiungere il ramo, dove scaveranno una galleria. Ne consegue il rinsecchimento progressivo dei germogli e un avvizzimento detto “ad arco”. La seconda generazione della tignola attacca i frutti.

Zenzera

Riguarda in particolare: l’albicocco, il mandorlo, il ciliegio, il cotogno, il nettarino, il pesco, il pero, il melo e il susino. È il bruco di una bellissima farfalla notturna dalle ali bianche picchiettate di blu. Penetra nel legno attraverso i giovani germogli e scava gallerie aN’interno dell’albero. Tracce di segatura intorno al buco di entrata ne rivelano la presenza.

Gli strumenti di lotta

  • Rimedi meccanici e colturali:
    • introducete un filo di ferro nelle gallerie scavate dalle larve per eliminarle. Eventualmente, tappate i buchi con un mastice cicatrizzante tipo Pelton;
    • tagliate i ramoscelli giovani.
  • Rimedi chimici:
    • nebulizzate degli insetticidi a base di piretrinoidi di sintesi sulle giovani larve (tra giugno e settembre).

Funghi

  • Oidio (riguarda in particolare il melo)
  • Cancro (riguarda in particolare il melo)
  • Ruggine (riguarda in particolare il melo)

Bolla del pesco (Taphrina DEFORMANS)

Riguarda in particoare. il mandorlo, il nettarino e il pesco. La bolla del pesc è caratterizzata da grossi rigonfiamenti color marrone rossastro che si formano sulle foglie, arricciandole. In seguito, le foglie cadono e i giovani rami si deformano. Il pesco si difende sviluppando una gommosi. I frutti presentano delle piccole alterazioni che sembrano rughe.

I FATTORI DI PROPAGAZIONE

Tempo freddo e umido durante la ripresa della vegetazione dopo un inverno alquanto mite.

Gli strumenti di lotta

  • Rimedi colturali e biologici:
    • arricchite la terra durante l’autunno con un compost;
    • eliminate le parti troppo colpite e trattate con una soluzione a base di rame, tipo “poltiglia bordolese”, sia alla ripresa della vegetazione, sia in autunno.
  • Rimedi chimici:
    • da evitare.

Mal del piombo (Stereum purpurem)

Riguarda in particolare il susino. II fungo responsabile della malattia colpisce soprattutto gli alberi da frutta e le Rosacee. Conferisce alle foglie un aspetto argenteo e si estende progressivamente a tutta la corona dell’albero, facendolo deperire.

Per non giungere fino a questo stadio, eliminate i ramoscelli infestati tagliandoli 15 cm sotto il punto in cui il fungo è visibile. Ricoprite le piaghe con un rivestimento cicatrizzante e fungicida. Se oltre un terzo dell’albero è invaso dal piombo, dovrete rassegnarvi ad abbatterlo.

I FATTORI DI PROPAGAZIONE

È particolarmente da temere il tempo umido.

Moniliosi

La malattia riguarda soprattutto il ciliegio, il cotogno, il melo e il pero. Il fungo invade progressivamente i fiori e i germogli, che imbruniscono pur restando attaccati al ramo. Colpisce i frutti se questi presentano delle ferite (anche piccole), e i frutti marciranno senza cadere. In inverno, sono visibili piccole pustole sulla corteccia. Il fungo provoca anche la comparsa di cancri.

Gli strumenti di lotta

Per curare gli alberi, dovete per prima cosa eliminare e bruciare i frutti, tagliare e bruciare i ramoscelli infestati.

  • Rimedi preventivi:
    • proteggete i frutti dalle punture avvolgendoli in piccoli sacchetti adatti allo scopo;
    • in inverno, trattate l’albero con olio giallo e, dopo la germogliazione, nebulizzate della poltiglia bordolese.

Potete anche usare un fungicida a base di iprodione.

La ticchiolatura

È una malattia che colpisce in particolare il melo e il pero. Le spore del fungo si sviluppano in inverno nelle foglie morte e sono trasportate soprattutto dal vento. Contaminano i giovani germogli, sui quali compaiono delle piccole bolle. Le foglie si riempiranno di macchie color marrone verdastro, mentre sui frutti compariranno delle macchie ruvide color marrone scuro. Se perde molte foglie, la pianta si indebolisce.

Gli strumenti di lotta

Quando arriva l’autunno, conviene bruciare le foglie morte, tagliare e bruciare i ramoscelli malati.

  • Rimedi biologici:
  • all’inizio della fioritura nebulizzate un fungicida a base di rame o un fungicida di sintesi a base di triforina;
  • alcune varietà di melo sono meno sensibili alla ticchiolatura.

Agrumi

Invertebrati

  • Nematodi
  • Acari
  • Afidi; attenzione, perché gli afidi trasmettono diversi virus. Combatteteli senza pietà.

Funghi

  • Antracnosi
  • Marciumi

Phytophtora

Gli agrumi sono particolarmente sensibili ai vari tipi di phytophtora: citrophtora, palmivora, parasitica.

I sintomi e i danni

II lembo ingiallisce, le foglie si afflosciano e l’albero appare disidratato. La pianta deperisce rapidamente.

Gli strumenti di lotta

  • Rimedi colturali:
    • bruciate tutte le piante colpite, procedete alla rotazione delle colture e alla disinfezione del suolo.
  • Rimedi chimici:
    • applicazione di un fungicida..